Per Cristo e Venezia

Nel 2016 ricorre il trecentesimo anniversario della liberazione dell’isola veneziana di Corfù dall’avanzata turca grazie alla brillante tattica militare del conte feldmaresciallo Johann Matthias von der Schulenburg.
Per questa occasione, la scrittrice Sibyl von der Schulenburg torna al romanzo storico con “Per Cristo e Venezia” (Il Prato, 2015), ispirandosi liberamente al bestseller che il padre Werner, scrittore e diplomatico anti-nazista, dedicò alla vittoriosa impresa dell’antenato.

Con “Per Cristo e Venezia”, Sibyl von der Schulenburg chiude il cerchio familiare a trecento anni dagli eventi descritti nel libro e interroga il lettore con una domanda sempre più attuale: “che cosa siamo disposti a fare per preservare la nostra civiltà occidentale?”.

Vincitore del Premio Internazionale Mario Luzi 2014/2015 – Sezione Narrativa edita “Premio Italia, Primo Premio Assoluto”

Nel 1716 il mondo occidentale è minacciato dall’impero ottomano. I potenti d’Europa si muovono per arginare l’ondata islamica che minaccia di conquistare i pascoli cristiani. Il conte Johann Matthias von der Schulenburg, un condottiero tedesco, è chiamato a difendere l’isola veneziana di Corfù, l’estremo avamposto d’Europa, per dare a Eugenio di Savoia il tempo di portare le sue truppe a est.
L’amore di due donne, l’orgoglio e l’onore, sono le basi sulle quali il feldmaresciallo von der Schulenburg costruisce la difesa con soli tremila uomini contro quarantamila nemici. In palio ci sono Venezia, l’Europa, la cristianità, e la gloria postuma. Per Cristo e Venezia! è l’urlo di guerra dei soldati del feldmaresciallo nonché il titolo della versione italiana di un romanzo pubblicato per decenni all’estero, in numerose edizioni.

Werner von der Schulenburg nasce nel 1881, rampollo di nobile famiglia prussiana. Riceve un’educazione conforme al suo stato e frequenta la scuola imperiale dei cadetti militari che lo porta fino al primo grado di ufficiale. Rifiuta poi la vita militare e si dedica appieno alla letteratura, ai viaggi e alla diplomazia. Si laurea in giurisprudenza e storia dell’arte. Durante la prima guerra mondiale Schulenburg è responsabile dell’ufficio stampa all’ambasciata tedesca a Berna; tra le sue varie missioni si ricorda la trattativa condotta con Lenin a Zurigo per l’espatrio del russo attraverso i territori tedeschi dentro il famoso “treno piombato”. In quel periodo Schulenburg ha già pubblicato diversi romanzi, ma il meglio della sua produzione avviene tra le due guerre e lontano dalla Germania. Dal 1919 Schulenburg si trasferisce dapprima in Ticino e poi in Italia; sono anni fecondi di commedie teatrali di gran successo e romanzi con forte impronta satirica. La seconda guerra mondiale lo vede già schierato contro il nazismo. L’Italia lo ricorda su un monumento a Verona, accanto al famoso antenato Johann Matthias von der Schulenburg. Muore nel 1958 in Ticino.
www.wernervonderschulenburg.com